16 Feb Sospiro d’acqua
Tutto viene alla luce.
Sotto il sole spietato del mezzogiorno
il buio s’arrossa,
emerge l’insostenibile profilo sbiadito
vissuto all’ombra di uno sguardo dai colori inquieti
(pare di fluttuare appena fuori di me).
Si son sciolti i confini.
Tutto viene alla luce.
La resa dei conti
di conti che non tornano mai.
Ho perso l’equilibrio
Vieni da me, vieni da me
La dolce nenia della memoria culla il mio esile silenzio
e io mi scordo dell’aria,
respiro acqua.
Manca la terra sotto i piedi,
cammino sulle parole che girano intorno
una due tremila volte al secondo
tutto gira – tutto torna
tienimi, ti prego, che sto per cadere.
Solo le tue mani,
scisse,
trattengono il mio sospiro
dondola su un’altalena perversa che solo s’inclina
venti gradi a lato, più in alto
senza mai raggiungere il centro.
Non c’è più equilibrio in questo formicolio che langue
ho perso la testa, la vista, la voce, le parole, i sensi
Ecco, porgo i polsi:
corro incontro a una denso trama tiepida
che m’accoglie e m’inchioda a questo tavolo delle torture.
Goccia a goccia
la temuta arsura si dissolve sulla mie guance
riempie le narici e scivola nella trachea,
a rincorsa dilata i polmoni.
Implacabile esplode:
tutta quanta m’invade.
Naufraga nuda
delirante spugna in affanno,
a respirare acqua controllo il mio soffocare
(davvero ci credi?)
Sangue rapido
diluito in un’arteria che pompa a vuoto
e si getta sterile in un polmone sopraffatto dalla paura e dalla vertigine
S t o a n n e g a n d o!
Mentre respiro acqua e mi agito e mi tendo e mi ritiro
nel mio esile silenzio non voglio pace
– non ce la faccio più –
ostinata e vana lotta
B a s t a
B a s t a
B a s t a
Tutto si fa limpido,
non c’è alcuna confessione che corre in soccorso
solo accetto di soffrire:
Oh, dolce tormento!
Il mio sospiro trabocca
d’acqua e di vita.
©VSilente