29 Ott Quella di Perimetro è una “Milano come non l’avete mai vista”.
Milano è un città complessa, di quelle che ti risucchiano vorticosamente e ti tolgono il respiro. Un città viva in cui succedono anche molte cose. Belle. E ci sono persone. Che mettono in circolo energia e idee. Perimetro è un progetto che nasce con l’intento di raccontare proprio questa Milano con un linguaggio contemporaneo, attraverso gli scatti di giovani talentuosi fotografi.
I loro sguardi vagano e si fermano creando racconti belli, quelli che hai proprio voglia di scoprire, e ci vedi i colori, le crepe, le cicatrici, la bellezza complessa e fragile di una città composta da mille diverse sfaccettature. Come i volti che sono stati immortalati per la campagna di lancio: centotrentasette personaggi tra i più rappresentativi della Milano di oggi, di quelli che muovono l’energia. Tutti centotrentasette con gli occhi chiusi, in attesa di trovare una Milano come non l’avete mai vista.
Perimetro è tutto questo. E come un rituale di connessione, inizia con una festa.
A Milano, lo scorso 25 ottobre. E per l’occasione, di gente ce n’è davvero tanta e bella. Con gli occhi che brillano, aperti e smaniosi di vedere.
Perchè ora è ufficiale: il progetto di Perimetro è partito alla grande con un Launch party all’Elitabar pieno di fermento e facce e parole e fotografie belle da guardare e toccare, che il primo estratto cartaceo è fresco di stampa.
Duecento copie in edizione limitata. Attesa finita: dalla scatola, le buste sfilano una dopo l’altra sul bancone e poi eccolo finalmente, questo oggetto del desiderio che si rivela ancor più bello del previsto. La scelta editoriale, il taglio, la carta, i punti metallici. Una Tasca rossa a contenere il magazine (stampato in collaborazione con Fontegrafica) che diventa un’esperienza a sé. Un estratto ogni mese. Un pezzo diverso ogni mese, con racconti diversi su carta diversa ogni mese: il primo numero inizia con quelli di Alessandro Furchino Capria / Alessandro Mitola / Alessandro Vullo / Angelo Cirrincione / Carlo Cozzoli / Delfino Sisto Legnani / Donald Gjoka / Lady Tarin / Sha Ribeiro. Esperienze. Visive. Tattili. Sensoriali. Come quando cammini per Milano e ti immergi in questa realtà che vivi con gli occhi, ma non solo.
Un città viva più che mai, che ribolle e preme e spinge e crea connessioni virtuose e sorprendenti che disegnano un Perimetro, un disegno immaginario per “parlare di quello che ci sta vicino e che ancora, forse, non si conosce. Le persone in primis, i moti spontanei che portano la gente a ritrovarsi, la scena underground, gli imprenditori che tengono attiva la città, le iniziative, la cultura, i luoghi. Insomma tutte quelle storie che possono appassionarci, che hanno uno spessore e che possono aiutarci a comprendere la città in cui viviamo, in questo preciso istante”.
Come i ragazzi, quelli potenti e spericolati che ha incontrato Alessandro Vullo, il primo giovane talentuoso fotografo a raccontarsi durante la serata. Con l’emozione densa che prende forza e si espande, coinvolgendo non solo i protagonisti dei suoi scatti ma anche tutti noi presenti. Arriva. Investe. Resta. Che non è un set, ma un piccolo pezzo di una vita di qualcuno che viene raccontato. Nel modo più autentico e potente possibile.
Reckless. Powerful. Youth, il suo racconto su Perimetro:
Usciti dall’adolescenza, o non ancora, li ho visti sfrecciare alla conquista dei loro sogni.
Belli, di una bellezza vergine e distorta. La loro bussola è l’istinto, il loro linguaggio le emozioni.
Le loro emozioni bucano l’immagine. L’immagine che torna, torna sempre, l’immagine è tutto. Unisce come un bacio, l’immagine, e disintegra come la luce che entra per sbaglio e brucia la mia pellicola.
Bruciare, vivere. Ogni cosa.
Li ho conosciuti un mattino d’estate, e da allora li ho seguiti, balzando dalla realtà all’utopia alla realtà ancora, tra regole che si fanno relative e identità in continuo mutamento.
Tra le loro individualità che brillano nel macrocosmo sfavillante del gruppo. Cercando di catturare quella bellezza, quel desiderio quella dissoluzione quel tutto subito.
Quella mirabolante giovinezza tesa tra la loro intimità e le loro pose.
In una Milano che elargisce e costringe, li ho visti prendersi tutto ciò che hanno.
Incazzati, come Tom Tom / Jeremy Davies. La tenerezza che si alterna a un’ambigua ferocia. Sognatori, ma disincantati. Intrisi di candore, che si crogiolano nell’aria malata.
Continuerò a seguirli, ancora, ancora un poco. Nel loro divenire.
Questi guerrieri vanesi e determinati, questi ragazzi.
(testo di Alessandro Vullo e Lulù Withheld)
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